di Benedetto Colli
«A ottobre dell’anno scorso, sono stato contattato da un Private Banker con cui condivido un cliente, di cui lui gestisce la parte finanziaria e io la parte fiscale e societaria. Mi ha invitato a partecipare ai corsi formativi per diventare CFP e, sebbene non avessi un panorama chiaro dell’offerta, ho deciso subito di aderire. E non me ne sono pentito». Non ha dubbi al riguardo Marco Sabato, 51 anni, nato a Brindisi ma operante tra Modena, Bologna e la Romagna, Commercialista esperto nella consulenza fiscale e societaria: la qualifica di CFP «ha aperto delle nuove prospettive di crescita e di sviluppo per la mia professionalità. Inoltre, ha un importante valore aggiunto: consente di arricchire le mie conoscenze ed esperienze attraverso percorsi formativi dedicati e incontri continuativi periodici. Tutto questo a beneficio dei clienti».
Com’è cambiato il mestiere di Commercialista negli ultimi anni?
«Ha subito un profondo mutamento. Oggi la professione richiede molta specializzazione e la capacità di creare forme di aggregazione con un approccio sempre più multidisciplinare e integrato. Si rendono necessarie sinergie con altre professionalità con cui creare una rete, condividere tematiche che riguardano i clienti e instaurare forme di collaborazione, in modo da poter proporre servizi sempre più su misura. Gli aspetti finanziari hanno assunto un ruolo preminente per tutte le tipologie di Impresa».
Quali sono i valori di CoFiP che ti hanno attratto?
«Secondo me, la condivisione di esperienze e del patrimonio di conoscenze dei singoli professionisti crea un valore inestimabile. Dal confronto emergono sempre delle ottime idee. Inoltre, lo scopo dell’Associazione è rilevante per le aziende che assumono gli aspetti finanziari in termini di programmazione, quindi di pianificazione e rendicontazione, con un’analisi della struttura dell’Impresa, del miglioramento della situazione economica e patrimoniale, e più in generale dei rapporti con il mondo creditizio e finanziario».
Perché la CFRA è importante per gli Imprenditori?
«Perché serve a comprendere la sostenibilità e i rischi della loro attività, dei progetti e delle conseguenze che questi possono avere sul suo patrimonio personale. Grazie agli strumenti di BSA e FRA messi a disposizione, risultano leggibili informazioni che, per le modalità con cui venivano presentate in precedenza, come i voluminosi report della Banca d’Italia, non erano immediatamente fruibili. Adesso riusciamo a riassumerle e presentarle in un unico documento in modo veloce, immediato e intuitivo. Possiamo finalmente perseguire con professionalità e competenza il nostro principale obiettivo: monitorare periodicamente e ottimizzare continuamente l’accesso al credito dei nostri clienti. Così possiamo aiutarli a mantenere un adeguato rating creditizio, evidenziando vantaggi, svantaggi e possibili soluzioni che difficilmente sarebbero percepibili all’interno di una PMI, struttura che, al contrario di una grande Impresa, raramente può dotarsi di una figura apposita quale il CFO».
Qual è il riscontro dei tuoi clienti all’offerta della CFRA?
«Si tratta di servizi che suscitano il loro forte interesse e un apprezzamento spontaneo. Lo riscontriamo quando presentiamo i risultati di BSA e FRA. Sono inoltre rimasto molto stupito che in tutti i casi in cui abbiamo commentato con loro i report, abbiano sempre manifestato sorpresa nello scoprire cose che prima neanche immaginavano, quali fideiussioni talmente datate che nemmeno ricordavano di aver rilasciato. Ogni incontro è un’esperienza nuova e mi lascia sempre qualcosa in più».
Come ti stai trovando a lavorare in Team con il PB?
«Molto bene. Il mio Private Banker è sempre presente, attivo e proattivo. Abbiamo partecipato a vari incontri congiunti e analizzato insieme le situazioni di alcuni clienti dell’uno e dell’altro, anche nell’ottica di cercarne e acquisirne di nuovi. Grazie agli strumenti forniti, capiamo immediatamente se l’offerta di servizi di CFRA può essere per loro interessante o no».
Cosa diresti a un collega incerto se intraprendere il percorso per diventare CFP?
«Gli confermerei che si tratta di un’opportunità di lavoro importante, da spendere sia a beneficio dei clienti attuali che nella ricerca di nuovi. Oltre che, naturalmente, per la propria crescita umana e professionale. Inoltre, gli spiegherei che ormai è diventato imprescindibile agire in modo diverso rispetto al passato: non si può più lavorare da soli, ma è diventata necessaria la creazione di una rete, con l’intento di dare risposta a tutte le esigenze di business e di consulenza del cliente. Dobbiamo favorire lo sviluppo della professione grazie all’aggregazione e allo scambio di competenze».
Qual è un tuo sogno nel cassetto?
«Vorrei dare vita a uno studio multidisciplinare in cui professionisti di varia natura possano assistere il cliente a 360 gradi. È dal confronto che crescono, maturano e si sviluppano nuove idee e opportunità».