di Benedetto Colli
Eric Van Craaikamp è il più salgariano dei Consulenti Finanziari Professionisti. Classe 1968, amsterdamese di nascita ma romano di adozione, con un nome che profuma di Antille Olandesi e un passato da ufficiale nell’esercito dei Paesi Bassi, trasferitosi in Italia «per riposare», si impiega in numerosi mestieri prima di trovare la sua strada nel 2002: Consulente Finanziario. Ma che si tratti di una personalità volitiva, lo si intuisce già dalla frase con cui esordisce nel nostro colloquio: «Chi si ferma è perduto, nella vita come nella formazione».
Com’è cambiato il mestiere di Consulente Finanziario negli ultimi anni?
«Indubbiamente tanto. E per fortuna, devo aggiungere. Un tempo eravamo solo promotori finanziari e dovevamo limitarci a vendere qualcosa ai clienti. Oggi possiamo affermare con orgoglio di essere dei Consulenti a tutto tondo, e quindi possiamo e dobbiamo gestire in toto la vita finanziaria e professionale di chi ci affida i propri risparmi. È cambiata la cultura del nostro lavoro e credo che la specializzazione e la formazione continua siano le chiavi che ci permettono di affrontare positivamente il futuro».
Che cos’è nell’offerta di CoFiP che ti ha attratto?
«Sicuramente il corpo docenti, composto non da accademici o tecnici, ma da veri e propri professionisti, persone che hanno vissuto sulla loro pelle tutti gli aspetti della finanza aziendale. L’esperienza diretta è un maestro molto più efficace di qualsiasi libro, perché può indicare soluzioni a cui un teorico non avrebbe mai pensato. Anche a noi Consulenti Finanziari, che per lo più partivamo da zero su questo argomento, hanno saputo spiegare con chiarezza tutte le informazioni basilari e le criticità. Adesso non mi sento in imbarazzo a sedermi di fronte a un Imprenditore e a parlare della sua azienda con competenza».
Che valore aggiunge la qualifica di CFP alla tua professionalità?
«Ho affrontato con entusiasmo il percorso per diventare CFP perché la finanza aziendale mi era completamente aliena, mentre adesso è diventata uno dei punti più forti della mia offerta agli Imprenditori. Inoltre, la qualifica mi permette di interagire a 360° con altre professionalità fondamentali nella vita dei miei clienti: Commercialisti, avvocati, notai… Man mano sto creando una rete di esperti con cui esaminare come una squadra le problematiche dei clienti, per poi offrirgli soluzioni su misura».
Perché la CFRA è importante per gli Imprenditori?
«Perché gli permette di mettere al riparo il proprio patrimonio personale. Da Consulente “classico” posso gestire, pianificare e assistere nel migliore dei modi il mio cliente inteso come persona fisica, ma se poi la sua azienda ha problemi o fallisce, il suo patrimonio viene aggredito senza che io abbia i parametri per capire cosa sta accadendo. È un salto di qualità nella relazione».
Hai incontrato difficoltà nel selezionare i Commercialisti del tuo Team?
«Più che nel selezionarlo, nel mantenerlo. Lo confesso: durante il mese topico dell’invio delle dichiarazioni dei redditi, ho “perso” i miei Commercialisti. Non tanto per una loro mancanza di convinzione, ma di tempo. E mi rendo conto che il loro aiuto è fondamentale per vincere lo scetticismo degli Imprenditori. So che adesso il percorso formativo è cambiato e viene effettuata una selezione dei professionisti. Perché, diciamocelo, c’è Commercialista e Commercialista. Spero venga prevista un’occasione che permetta a chi è nella mia stessa situazione di incontrare nuove persone, soprattutto della tipologia più motivata».
Cosa diresti a un collega incerto se intraprendere il percorso per diventare CFP?
«Che è un’esperienza assolutamente da fare. Innanzitutto, per una crescita culturale personale. Inoltre, è una fondamentale opportunità di business. Infine, se non è già un target su cui sta lavorando, gli spiegherei l’importanza di approcciarsi a Imprese e Imprenditori».
Qual è un tuo progetto per il futuro?
«Realizzare il mio sogno nel cassetto: potermi sedere di fronte a un qualsiasi tipo di cliente e poter affrontare qualsiasi tipo di problema. Non che intenda prendere la laurea in giurisprudenza o intraprendere il praticantato per diventare notaio o Commercialista! L’idea è quella di creare uno studio associato in cui le professionalità delle diverse discipline collaborano per seguire a tutto tondo le necessità del cliente. Se lo chiedi a me, dev’essere questa la direzione in cui ci dobbiamo incanalare noi Consulenti Finanziari. La nostra aspirazione sociale, diciamo. Dobbiamo staccarci dalla visione esclusivamente incentrata sul portafogli di chi abbiamo davanti per abbracciarne, finalmente, la persona».